Assunta
(giovedì 15 marzo 2012)
Categoria: Altro
Sono tornata a fare la sartina.........
21:30 del 15-03-2012Buonasera amici, ho rispolverato la mia macchina da cucire, poverina, l'ho lasciata abbandonata per mesi, ma lei paziente mi ha aspettata senza essere gelosa, ne arrabbiata per essere stata soppiantata dal tecnologico pc, in cuor suo sapeva che sì, il computer è un passatempo, ma se volevo cucire, aggiustare, dovevo tornare da lei, la mia vecchia compagna di sempre, e così è stato, ora è quì sul tavolo, pronta ad aiutarmi come sempre a mettere a posto tutto ciò che devo stringere, non sono una sarta, ma come diceva tempo fa Mengacci, una donna che cuce.
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mafalda
(venerdì 16 marzo 2012)
Amica , ti ricordi le noiosissime nozioni che ci impartivano a scuola durante l'ora di economia domestica ?allora sembravano noiosissime lezioni , invece hanno contribuito a renderci brave donnine di casa .Forse se le ripristinassero oggi , le ragazze si esonerebbero , stare dietro i fornelli o accudire la casa , credo che non sia tra le loro priorità .
Assunta
(venerdì 16 marzo 2012)
16:15 del 16-03-2012
Vedi mia cara Mafalda, non è colpa delle ragazze d'oggi la colpa se non riescono ad essere future padrone di casa, ma sono i tempi, qualunquistici, senza nessuna nozione su nulla. Si che la ricordo economia domestica, tu sei stata fortunata rispetto a me, io ero in collegio e ci impartivano le lezioni proprio le professoresse religiose, io si che dovevo dire (che pizza), mamma mia! Severe, ligie e fiscalissime. Ricordo le lezioni di portamento come si addice a una vera
signorina che si rispetti, con i libri sotto le ascelle e uno sulla testa, dovevi camminare davanti all'occhio vigile della madre, se il libro cadeva, ecco che si ricominciava. Da adulta poi ho compreso che se oggi sono la donna elegante che penso di essere, se non ciondolo ne a destra ne a sinistra, se so comportarmi, se sono una discreta cuoca, devo dire grazie a quelle noiosissime lezioni di portamento e di economia domestica.
A questo proposito ti voglio raccontare una piccola cosa.
Uscita dal collegio, mia madre, per tenermi impegnata prima dell'impiego, mi scrisse in una sartotia per imparare le basi del cucito, era a pagamento, quindi io andavo in sartoria e mia madre poveretta andava a fare le notti in clinica, faceva sempre le notti fissa, per poter guadagnare di più. In quel periodo avevo il mio primo fidanzatino e quindi sai cosa me ne facevo delle lezioni di sartoria, quindi mia madre prima di andare al lavoro, mi lasciava davanti all'edificio della sartoria e lei andava al lavoro, appena spariva dietro la curva, io tornavo sui miei passi e con il mio fidanzato che mi aspettava all'angolo con la lambretta, andavamo al lago ad amoreggiare. Però la coscienza mi rimordeva, perchè mia madre si sacrificava certa che io stessi imparando, ed in momento di sincerità, le dissi la verità. Presi i miei primi due schiaffoni, povera mamma, come aveva ragione. ma gli errori si sa, servono per crescere ed io modestamente sono cresciuta. (almeno penso)
Vedi mia cara Mafalda, non è colpa delle ragazze d'oggi la colpa se non riescono ad essere future padrone di casa, ma sono i tempi, qualunquistici, senza nessuna nozione su nulla. Si che la ricordo economia domestica, tu sei stata fortunata rispetto a me, io ero in collegio e ci impartivano le lezioni proprio le professoresse religiose, io si che dovevo dire (che pizza), mamma mia! Severe, ligie e fiscalissime. Ricordo le lezioni di portamento come si addice a una vera
signorina che si rispetti, con i libri sotto le ascelle e uno sulla testa, dovevi camminare davanti all'occhio vigile della madre, se il libro cadeva, ecco che si ricominciava. Da adulta poi ho compreso che se oggi sono la donna elegante che penso di essere, se non ciondolo ne a destra ne a sinistra, se so comportarmi, se sono una discreta cuoca, devo dire grazie a quelle noiosissime lezioni di portamento e di economia domestica.
A questo proposito ti voglio raccontare una piccola cosa.
Uscita dal collegio, mia madre, per tenermi impegnata prima dell'impiego, mi scrisse in una sartotia per imparare le basi del cucito, era a pagamento, quindi io andavo in sartoria e mia madre poveretta andava a fare le notti in clinica, faceva sempre le notti fissa, per poter guadagnare di più. In quel periodo avevo il mio primo fidanzatino e quindi sai cosa me ne facevo delle lezioni di sartoria, quindi mia madre prima di andare al lavoro, mi lasciava davanti all'edificio della sartoria e lei andava al lavoro, appena spariva dietro la curva, io tornavo sui miei passi e con il mio fidanzato che mi aspettava all'angolo con la lambretta, andavamo al lago ad amoreggiare. Però la coscienza mi rimordeva, perchè mia madre si sacrificava certa che io stessi imparando, ed in momento di sincerità, le dissi la verità. Presi i miei primi due schiaffoni, povera mamma, come aveva ragione. ma gli errori si sa, servono per crescere ed io modestamente sono cresciuta. (almeno penso)
Assunta
(venerdì 16 marzo 2012)
16:35 del 16-03.2012
Scusa Mafalda, l'inizio del mio precedente post è un po' squinternato, non ho riletto ed ho fatto un po' di ripetizioni, ma sono certa che il senso lo capirai lo stesso.
Ciao!!!!!!!
Scusa Mafalda, l'inizio del mio precedente post è un po' squinternato, non ho riletto ed ho fatto un po' di ripetizioni, ma sono certa che il senso lo capirai lo stesso.
Ciao!!!!!!!
miriam d'angelo
(venerdì 16 marzo 2012)
ehi, anch'io mi ricordo le lezioni di economia domestica!Ma a cucire e ricamare non ho imparato a scuola. Anche mia mamma mi ha mandato da ragazzina a scuola di ricamo, dalle suore . E poi quando le mie figlie avevano circa 10 anni, ho riproposto loro qs esperienza, convinta com'ero che il detto "impara l'arte e mettila da parte " è sempre valido. Risultato? un buco nell' acqua. Ci andavano (non dalle suore, xè anche loro si sono adeguate ai tempi) così malvolentieri, che non hanno imparato nulla o quasi. Motivo? Nessuna delle loro compagne andava a scuola di ricamo! Nuoto, tennis, danza, pianoforte... ma ricamo! e quindi mi sono rassegnata. I giovani non c'entrano niente. Sono i tempi che cambiano e non si può andare controcorrente.
Assunta
(venerdì 16 marzo 2012)
18:40 del 16-03-2012
E si cara Miriam, sono i tempi che cambiano, solo con la differenza che noi ci adeguiamo benissimo al cambiamento ed ai tempi moderni, cercando di inserirci nei cambiamenti, mentre loro proseguono senza capire il passato, ma hanno ragione, non c'è più la severità di una volta, che infondo non andava bene nemmeno allora, ci vorrebbe la mezza misura, ricordo mia madre, aveva deciso di insegnarmi l'uncinetto (il filet) come facevo a dirle che non volevo? Mi avrebbe obbligata a suon di schiaffoni, era una grande, ma severa, quindi il gioco, intervallato dal lavoro, stavamo seduti attorno a lei e intanto che raccontava storie, spiegava i punti, persino mio fratello inparava le catenelle. Era un mondo lontano anni luce dal mondo moderno, però il calore delle serate attorno alla tavola a cena tutti insieme, o il pranzo della domenica, ognuno al suo posto a consumare il pasto in famiglia, ci doveva provare a mancare qualcuno! il nostro maresciallo (mia madre) ci avrebbe scomunicati. E chi scorda più quei pezzi di vita vissuta in un altro pianeta!
E si cara Miriam, sono i tempi che cambiano, solo con la differenza che noi ci adeguiamo benissimo al cambiamento ed ai tempi moderni, cercando di inserirci nei cambiamenti, mentre loro proseguono senza capire il passato, ma hanno ragione, non c'è più la severità di una volta, che infondo non andava bene nemmeno allora, ci vorrebbe la mezza misura, ricordo mia madre, aveva deciso di insegnarmi l'uncinetto (il filet) come facevo a dirle che non volevo? Mi avrebbe obbligata a suon di schiaffoni, era una grande, ma severa, quindi il gioco, intervallato dal lavoro, stavamo seduti attorno a lei e intanto che raccontava storie, spiegava i punti, persino mio fratello inparava le catenelle. Era un mondo lontano anni luce dal mondo moderno, però il calore delle serate attorno alla tavola a cena tutti insieme, o il pranzo della domenica, ognuno al suo posto a consumare il pasto in famiglia, ci doveva provare a mancare qualcuno! il nostro maresciallo (mia madre) ci avrebbe scomunicati. E chi scorda più quei pezzi di vita vissuta in un altro pianeta!
miriam d'angelo
(venerdì 16 marzo 2012)
Sai cosa penso Assunta? Che il mondo è sempre lo stesso e che gli uomini sono sempre gli stessi. Ad un certo punto della tua (dico tua in senso generale) vita, il tuo passato diventa bello, da rimpiangere, e il presente sembra sempre un po' assurdo, ingrato, superficiale. Sono arrivata a questa conclusione ancora da ragazza, quando traducendo una versione di un autore latino (quale? boh) questi si lamentava dei tempi moderni e si rammaricava che Roma non fosse più la stessa, che ci fosse troppo baccano, troppa confusione, che .... i giovani poi...Pensa tu! Come vedi da allora nulla è cambiato, facciamo ancora gli stessi discorsi. Un bacio.
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